Alan Mathison Turing - Schegge del Sapere

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Alan Mathison Turing

Storia
Alan Mathison Turing: l'uomo che aiutò a sconfiggere il nazismo

Durante la seconda Guerra Mondiale si rese necessario sviluppare ulteriormente le procedure di codifica delle trasmissioni, così come ovviamente le procedure per poterle violare, ovvero la vera e propria decrittazione.
Già durante il primo conflitto mondiale la Germania utilizzò, per comunicazioni protette con le proprie navi, un sistema di crittografia che però a causa di un'azione contro un incrociatore tedesco da parte della Marina Britannica rese possibile agli inglesi la codifica dei codici sino ad allora segreti.
Consapevoli di ciò, negli anni precedenti all'inizio della seconda Guerra Mondiale i tedeschi cercarono di rendere inviolabili i loro sistemi, affidandosi alla macchina creata da Arthur Scherbius già posta in vendita nella versione commerciale con il nome Enigma nel 1923.
Scherbius ebbe la capacità di incrementare l'inviolabilità della macchina sino ad allora disponibile, realizzando una versione più evoluta rispetto alla precedente, applicando degli scambiatori modificati che ne avrebbero protetto la decrittazione in caso di cattura della macchina stessa.
Nel 1926 prima la Marina Tedesca, e quindi nel 1929 anche l'Esercito, e da lì in poi qualsiasi struttura dell'apparato militare nazista, furono dotati di una versione di Enigma ulteriormente modificata nell'inviolabilità.
L'esercito italiano ne adottò alcuni esemplari, ma nelle versioni commerciali, che pur pregevoli in un ambito di sicurezza per comunicazioni aziendali protette, poco poterono fare in un contesto estremo come quello di un conflitto.
Infatti già dal 1931 il frutto di atti spionistici permisero di proporre alla Francia dei documenti per tentare di decrittare il funzionamento della macchina, ma il governo francese con particolare miopia e sottovalutazione dell'opportunità, non ebbe particolare interesse nella documentazione che giudicò troppo complessa per tentare l'azione di decrittazione.
Più lungimiranti furono invece i polacchi, consapevoli che se la Germania avesse dato corso ad una guerra, questa avrebbe avuto inizio in Polonia.
Richiesta ed ottenuta dalla Francia tutta la documentazione disponibile, la Polonia diede fondo a tutte le proprie risorse col fine di riuscire nella decrittazione dei codici di Enigma.
Un pool di intelligenze polacche, capitanate dal matematico Marian Rejewski riuscì nell'intento, almeno fino a che i nazisti introdussero delle ulteriori modifiche nella macchina Enigma tali da vanificare l'operato, fino a quel momento, delle possibilità di decrittazione.
Rejewski ed il suo pool avevano tentato, riuscendovi, di simulare il funzionamento di Enigma inventando una macchina sostanzialmente omologa, che permetteva di tentare codifiche e quindi le successive decrittazioni: era nata la macchina denominata Bomba.
La Bomba Crittologica funzionava sul principio di "forzatura bruta", era un imponente macchinario, ingombrante e pesante tonnellate, che confrontata ai computer di oggi farebbe impressione per la mole, piuttosto che per la capacità di calcolo.
Ma che permise di decifrare oltre il 70% delle comunicazioni decrittate dalla prima Enigma nazista.
Ma ciò soltanto, come già scritto, sino a quando i tedeschi perfezionarono ulteriormente Enigma, rendendo vani di fatto tutti i tentativi di violarla.
Infatti già dal 1940 la Bomba non ebbe la capacità di decrittare più di circa 180 comunicazioni naziste.
Purtroppo di fatto ne la Polonia, ne Rejewski ed il suo pool, ebbero modo di ottenere dei risultati apprezzabili per i loro sforzi.
La Germania manteneva quindi l'inviolabilità delle proprie comunicazioni segrete, però erano state poste le basi per poter imboccare il percorso che di lì a non molto avrebbe permesso agli Alleati le decrittazioni con pieno successo.
La proverbiale pervicacia britannica, unita ad una appropriata lungimiranza, permise di completare l'opera di decrittazione iniziata dai polacchi meno di una decina d'anni prima.
Il governo inglese attivò tutte le migliori menti analiste e matematiche del tempo, ed a Bletchley Park, una residenza di campagna situata a nordovest di Londra nell'omonimo comune di Bletchley, sito ad una settantina di chilometri da Londra e forse non casualmente vicino ad Oxford e Cambridge, le due più quotate Università britanniche, queste si incontrarono per conto del "Department of Communications" britannico.
Era giunto il momento che Bletchley Park diventasse famosa con il proprio nome in codice: la Stazione X.
Tra gli uomini che ebbero come missione decrittare le comunicazioni segrete naziste, uno ebbe un ruolo rilevante: Alan Turing.
Alan Mathison Turing nacque a Londra il 23 Giugno del 1912.
Poco incline agli studi classici, dimostrò subito spiccate doti matematiche e qualità prettamente scientifiche, tanto da consentirgli dopo l'inizio della propria carriera scolastica, pur con risultati non propriamente avvincenti, di perfezionarsi successivamente all'Università di Cambridge conseguendo anche la laurea, poi a quella di Princeton.
Nella prima si distinse sia in fisica che matematica, nella seconda ottenne un dottorato e pubblicò un articolo che fu antesignano dei principi informatici, dando corso a quella che di lì a pochi anni sarebbe diventata una realtà: la Macchina di Turing.
Con la realizzazione di questa Macchina, che fu in sostanza il primo modello matematico di "macchina logica" programmabile attraverso un algoritmo, Turing può essere definito il padre della moderna Computer Science.
Va precisato che questa Macchina ebbe sostanzialmente delle capacità teoriche di calcolo elettronico, più che altro essenziali proprio per comprendere ed immaginare le possibilità future di sviluppo dei concetti informatici, che non per i veri e propri risultati pratici ottenibili, se non con tempi ed operazioni estremamente estenuanti.
Turing, entrato a far parte del team di scienziati e crittografi del Bletchley Park non appena l'Inghilterra entrò in guerra, lavorò a tempo pieno sulla Bomba di Rejewski, cercando di migliorarne le prestazioni e realizzandone una nuova versione.
Il risultato fu appunto la Macchina che portò il suo nome.
Ed il risultato di questi sforzi, ovvero il materiale crittografato, prese la denominazione di sistema Ultra.
Fu da una ulteriore evoluzione del lavoro dell'ingegno e dei risultati di Turing e di un matematico di nome Max Newman, sempre del Bletchley Park, che Tommy Flowers realizzò nel 1944 la macchina chiamata Colossus che fu una vera e propria antesignana dei computer.
Colossus, costruita dietro specifiche richieste della Royal Navy britannica fu in grado, grazie alla grande potenza di calcolo permessa dalle valvole termoioniche, in luogo dei tradizionali relè, di riuscire a vanificare qualsiasi codice di cifratura della macchina Enigma e dei miglioramenti ai quali era stata sottoposta.
Alla macchina Colossus Mark I seguì nello stesso anno l'evoluzione denominata Mark II, ed altri dieci esemplari ne furono realizzati durante la guerra.
Turing, come del resto qualsiasi matematico, scienziato, analista o collaboratore che operò per decrittare Enigma, non godette ne di fama ne di successo per i risultati ottenuti.
Il governo inglese pose un pesante ed irremovibile velo di segretezza affinché il mondo non sapesse dell'opera di questi uomini.
In nome di una ingiustificata "ragion di stato" prevalse la volontà di mantenere un inutile segreto, che portò i Servizi Segreti britannici dapprima alla distruzione della macchina Colossus e dei relativi progetti non appena terminata la seconda Guerra Mondiale, e poi al divieto assoluto fino agli anni '70 di riferire o relazionare sia in forma scritta che verbale da parte di tutti coloro che ebbero ruolo nella decrittazione.
Ciò che per circa un trentennio nessuno conobbe, fu il nome ed i risultati di questi uomini.
Non ebbero i dovuti riconoscimenti in nessun ambito, e non poterono mettere a frutto il proprio lavoro ed i successi ottenuti ne accademicamente ne in ambiti professionali.
Chi più fu vessato dal destino fu proprio Turing.
Al cessare della guerra tornò ai propri studi di fattibilità della macchina allora agli albori, ma che oggi conosciamo come computer, al NPL, acronimo del National Physical Laboratory, ovvero al Laboratorio Nazionale di Fisica di Londra.
I promettenti risultati degli studi non riuscirono tuttavia a garantirgli possibilità di sviluppo, in quanto la stima degli elevati costi necessari alla concretizzazione con la realizzazione dell'ACE, acronimo di Automatic Computing Engine, ovvero Motore Calcolatore Automatico, ne decretò l'impossibilità di sviluppo.
In seguito tornò alle proprie origini, presso l'Università di Cambridge, dove con altri interessi continuò comunque a coltivare il principale verso argomenti correlati al computer.
Nel 1950 pubblicò sulla rivista Mind un importante contributo sulla futura AI, l'Intelligenza Artificiale, dal titolo Computing machinery and intelligence.
Questo lavoro sarebbe divenuto famoso, e conosciuto come il Test di Turing.
MADAM: Manchester Automatica Digital Machine

La Royal Society di Londra lo elesse quale proprio membro, quindi presso l'Università di Manchester poté proseguire negli studi necessari per la realizzazione della macchina MADAM, acronimo della Manchester Automatica Digital Machine.
Scienziato di valore, spaziò anche in altre discipline.
Ma fu dal 1952 che il destino, ma soprattutto la stupidità e l'irriconoscenza umana, si accanirono contro di lui.
L'Inghilterra dei primi anni '50 denunciava una profonda intolleranza sull'omosessualità, tanto da doverne dare disciplina dal Codice Penale, che la identificava come reato con comminazioni di pene anche molto pesanti.
Turing era un omosessuale.
Il 31 Marzo 1952 venne arrestato per questo suo orientamento sessuale e, nonostante che in Inghilterra ormai si iniziasse a pensare all'abolizione del reato di omosessualità, venne condannato ad una pena estremamente pesante e dai risvolti umilianti.
Oltre al carcere gli toccò anche la castrazione chimica.
Tale procedura gli procurò, oltre ad un evidente stato depressivo, anche l'impotenza ed un innaturale sviluppo del seno.
Infatti l'elevato dosaggio ormonale ebbe come conseguenza, oltre all'impotenza, una grave forma di ginecomastia.
Durante le fasi processuali la sua linea difensiva fu disarmante.
Egli non si difese, semplicemente fu coerente con la propria natura, e con il proprio pensiero.
Non cercò di negare l'evidenza, ma semplicemente dichiarò ciò che oggi è inteso normalità.
Pronunciò alla corte una frase di estremo candore e contemporaneamente di grande coraggio per l'epoca, ovvero che "non scorgeva nulla di male nelle proprie azioni".
Il suo lavoro al Bletchley Park, i suoi meriti scientifici, il contributo alla vittoria della seconda Guerra Mondiale per la causa contro il nazismo, in quegli anni ancor tutto coperto dalla massima segretezza di stato, ovviamente non poterono essere citati.
Due anni dopo fu trovato morto.
La tesi più accreditata in merito al decesso fu suicidio a seguito di squilibri mentali, come riportato all'epoca dai rapporti della Polizia Giudiziaria e dai coroner.
Turing morì avvelenato da del cianuro di potassio, veleno che si ritiene ingerì mordendo una mela da lui avvelenata.
Turing era un eccentrico, e la leggenda vuole che abbia inscenato questo atto finale e drammatico della propria vita in onore ad una fiaba dei Fratelli Grimm: Biancaneve.
Fiaba da lui amata sin da bambino.
È probabile che sia davvero la triste verità, nonostante le dichiarazioni dell'anziana madre, che sostenevano che il figlio con le mani sporche da pericolosi composti di qualche esperimento chimico che era solito effettuare, erroneamente ed improvvidamente ingerì.
Altre voci, assai poco accreditate in verità, sostennero che fu vittima di un omicidio di stato per mano dei servizi segreti britannici atto a preservare il segreto dei risultati del Bletchely Park.
Segreti, per altro, che diventarono poi di dominio pubblico di lì a pochi anni, tanto da rendere effettivamente incredibile che siano stati la causa della sua morte.
Se non fossero stati segreti, i risultati di Turing lo avrebbero portato alla ribalta ed alla notorietà, quanto probabilmente sufficiente per non farlo cadere in depressione, e forse anche per anticipare di quel poco necessario i tempi in Inghilterra per cambiare, anche a suo favore, una legge insensata.
Invece Turing non ottenne pubblica giustizia se non fino ad oltre mezzo secolo dalla sua tragica morte.
Quando il primo Ministro del governo inglese, Gordon Brown, presentò una sorta di scuse ufficiali da parte dell'Inghilterra per il trattamento fortemente persecutorio di cui fu vittima Turing.
Era il Settembre del 2009.
Era giunto il momento che fosse ufficializzato quanto ormai saputo dagli anni 70.
Che l'opera di un gruppo di uomini contribuì alla sconfitta del nazismo.
 
L'articolo, scritto  da Luciano nel mese di Gennaio 2010 (e revisionato nel layout grafico per la pubblicazione attuale il 18 Marzo 2019) ha avuto origine dalla lettura,  consultazione e successiva ricerca di approfondimenti in molto materiale  pubblicato.
E' stato pubblicato il 26 Gennaio 2010.
 
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